Secondo un vecchio trucco della nonna per capire se un uovo è fresco bisogna mettertelo in una ciotola piena d’acqua non salata e osservarlo: se è fresco affonderà, altrimenti galleggerà. In realtà ciò che può sembrare un consiglio casalingo, ha fondamenta scientifiche, pertanto è possibile applicare questo sistema quando abbiamo delle uova in frigo delle quali non ricordiamo la data di scadenza!
Ma perché questo metodo è affidabile? Tutto dipende dalla loro composizione. I gusci delle uova infatti sono porosi, quindi permettono il passaggio dell’aria. Più un uovo è vecchio, più aria sarà penetrata al suo interno, cambiandone la densità e facendolo, quindi, galleggiare. Le uova fresche, invece, che hanno pochissima aria al loro interno, restano sul fondo. Man mano che l’aria dentro al guscio aumenterà, la punta dell’uovo si alzerà sempre di più verso l’alto, fino a galleggiare completamente, dopo circa tre settimane.
Le uova che si adagiano sul fondo, freschissime, possono essere utilizzate anche a crudo. Se invece l’uovo inizia a sollevarsi è meglio cucinarlo, anche se la sua consistenza può rimanere morbida, come nel caso di una gustosa carbonara o dell’uovo strapazzato. Se l’inclinazione aumenta ancora, fino a restare verticale, è importante che venga consumato ben cotto. In questo caso è perfetto sodo: si pelerà meglio di uno fresco proprio grazie alla camera d’aria più grande.